maternità in germania

Maternità in Germania: i consigli di una mamma a Monaco di Baviera

Decidere di creare una famiglia all’estero comporta dei pro e dei contro e la maternità in Germania può sembrare spaventosa per un espatriato. Se però lo Stato viene incontro a “carenze tecniche”, posso dirvi che i momenti difficili, pur non scomparendo del tutto, perlomeno vengono attutiti.

Sebbene dica questo, sono consapevole che la Germania non si colloca ancora tra i primi paesi europei nel welfare e che molte delle riforme sulla maternità in Germania sono state introdotte solo recentemente (2008). Queste stanno cambiando però internamente la società tedesca e richiamando molte coppie straniere a fare di questo paese il “nido” per la loro famiglia.

Date le frequenti richieste ricevute da amici e conoscenti ho deciso di comporre un grosso articolo con tutte le informazioni base sulla paternità e maternità in Germania. Un occhio di riguardo particolare verrà dato ad aspetti organizzativi, legali ed economici “salvagente”, per aiutare soprattutto i nuovi arrivati. Se siete interessati o avete conoscenti italiani in procinto di costruire una famiglia in Germania consigliategli questo articolo. Porterete un po’ di frutto a varie ore di lavoro ed approfondimento. Grazie!

Quanto dura la maternità in Germania

I mesi di maternità in Germania eligibili sono massimo trentasei ed iniziano dalla nona settimana calcolata a partire dalla data del parto. Questo periodo è definito “Elternzeit“, tempo della genitorialità. Seguono le quattordici settimane di “Mutterschutz” o “tempo di protezione della maternità”. Ma cerchiamo di approfondire meglio questi concetti.

Il Mutterschutz: protezione della donna in gravidanza

Il Mutterschutz nasce come formula di protezione della donna durante la gravidanza e l’allattamento. Il fine è quello di evitare danni alla sua salute e la perdita del suo posto di lavoro (anche a tempo parziale, determinato, o in periodo di prova) o di studio. Gli unici soggetti non beneficiari del Mutterschutz sono le casalinghe, le libere professioniste, le imprenditrici e i membri organici di una società.

Secondo l‘essenza del Mutterschutz, viene consigliato alle lavoratrici di comunicare il prima possibile la propria gravidanza al datore di lavoro. Si può fare a voce o in forma scritta (in quest’ultimo caso il costo della stesura del certificato ginecologico deve essere pagato dal datore di lavoro).

Il Mutterschutz inizia sei settimane prima della data prevista del parto e termina otto settimane dopo. Fatta eccezione alcuni casi:

  1. Parto clinicamente prematuro (bambino nato con peso < 2.500 grammi), ad es. gemellare o con complicazioni (disabilità); il termine post partum è di 12 settimane.
  2. Parto anticipato di pochi giorni, il termine post partum è di 8 settimane più la differenza in giorni tra data del parto avvenuto e data prevista.

Il Beschäftigungsverbot

Il tema del Beschäftigungsverbot o divieto all‘occupazione (che approfondiremo nel prossimo articolo) è un tema sempre più discusso, soprattutto dopo il Covid-19. Fondamentalmente la lavoratrice/studentessa è libera di decidere se lavorare fino a poco prima del parto, mentre dopo il parto è obbligata (ad eccezione delle studentesse in casi particolari) a non tornare sul posto di lavoro.

E il datore di lavoro? Non può obiettare in alcun momento le scelte della dipendente ed è nella sua sfera di responsabilità garantirle, a sue spese, una situazione lavorativa priva di rischi. Nel caso in cui questo obiettivo non possa essere raggiunto deve rilasciare una Beschäftigungsverbot.

Anche il ginecologo, così come altri medici specialistici possono erogare questo certificato in presenza di particolari situazioni. In casi di estremo disaccordo la lavoratrice può rivolgersi all’Aufsichtsbehörde o ispettorato competente.

Le Mutterschaftsleistungen: prestazioni di maternità in Germania

Durante il periodo pre e post partum, ad esempio durante il Mutterschutz, la madre può, in presenza di alcuni requisiti, ricevere le Mutterschaftsleistungen: le prestazioni di maternità. Queste si possono suddividere in:

  • Mutterschaftsgeld. Durante il classico periodo di Mutterschutz sopra nominato risultano dalla somma di
  • Prestazione di maternità della propria cassa sanitaria statale o della cassa di sicurezza sociale (quest’ultima se si è ad esempio libere professioniste). Su questo punto mi raccomando: il certificato di data presunta del parto deve essere presentato, meglio se parallelamente, al datore di lavoro e alla cassa sanitaria attraverso apposito modulo, spesso scaricabile on-line.
  • Sussidio pagato dal proprio datore di lavoro, se il proprio reddito medio giornaliero supera i 13 €.

La loro somma dà, nella maggioranza dei casi, un importo parificato a quello degli ultimi stipendi ordinari percepiti.

Attenzione: in seguito al parto per la regolazione del periodo di erogazione del Mutterschaftsgeld viene richiesto il certificato di nascita. Su quanti certificati di nascita debbano essere richiesti in Comune al momento della registrazione anagrafica del bambino parleremo più avanti.

  • Mutterschutzlohn o reddito di congedo di maternità prima dell’inizio dell’erogazione del Mutterschaftsgeld (se aventi diritto e con una Beschäftigungsverbot in corso). Equivalente alla media degli ultimi tre stipendi mensili o delle ultime tredici paghe settimanali percepite prima dell’inizio del Mutterschutz.

Piccolo appunto: Il Mutterschutzlohn è considerato un salario normale. Pertanto, durante la sua ricezione vengono pagati anche le tasse e i contributi di sicurezza sociale, oltre che le imposte sulle componenti salariali che potrebbero essere state esoneri di imposta, ad esempio i supplementi domenicali e le ferie. Di conseguenza attenzione: la retribuzione di maternità può risultare nettamente inferiore al salario netto percepito precedentemente.

Maternità in Germania: l’Elternzeit

Nella maggioranza dei casi l’Elternzeit, il periodo di esonero lavorativo non retribuito, inizia in concomitanza con il decadere del Mutterschutz post partum. L’Elternzeit ha una durata massima di trentasei mesi e non può essere contraddetto in nessun momento dal datore di lavoro, che si impegna nel non licenziare il proprio dipendente per tutta la durata dell’Elternzeit, se non per fattori di forza maggiore (es. fallimento).

Hanno diritto all’Elternzeit tutti i soggetti maggiorenni attivi secondo una qualsiasi forma contrattuale lavorativa tedesca. Bisogna che vivano con il bambino e lavorino non più di una media di trenta ore settimanali. Per questo, oltre ai genitori naturali spesso subentrano in diritto anche quelli adottivi o parti familiari di supporto (es. i nonni).

L’Elternzeit può essere preso in un unico blocco fino al compimento del terzo anno di vita del bambino o suddiviso in più blocchi fino all’ottavo anno di vita. La comunicazione al datore di lavoro deve avvenire poco dopo il parto, in forma cartacea (a suo tempo la inviai come raccomandata con ricevuta di ritorno). Questa può essere, con dovuto anticipo, modificata tramite richiesta di parziale rinuncia, prolungamento o ridistribuzione delle trentasei mensilità.

Cos’è il Basis Elterngeld

In Germania esiste il famoso Elterngeld, una retribuzione di ma-paternità statale possibile secondo tre variabili:

Il Basis Elterngeld, sollecitabile solo fino al dodicesimo o quattordicesimo mese di vita del bambino. Il Basis Elterngeld va da un minimo di 300 a un massimo di 1.800 € mensili, corrispondenti a circa il 65% del rapporto tra lo stipendio netto prima (in questo caso viene considerato un massimo di 2.770 € netti) e dopo la nascita del bambino. Nel caso di redditi molto bassi il Basis Elterngeld corrisponde al 100% dello stipendio.

Se vi può essere utile: molte coppie prima di decidere quanti mesi di Elterngeld richiedere rispettivamente eseguono una simulazione attraverso l’Elterngeld Rechner (link in fondo all’articolo). Nel caso in cui i genitori si collochino, per notevoli differenze di reddito, in due diverse classi fiscali (3 e 5 ad esempio), viene consigliato un cambio subitaneo di classe fiscale (entro fine del secondo mese di gravidanza). Per ulteriori informazioni rivolgetevi con dovuto anticipo al vostro commercialista di fiducia.

Quanto dura il Basis Elterngeld

Se sono entrambi i genitori a sollecitarlo, uno dei due deve consumare obbligatoriamente minimo due mesi (chiamati anche Partnermonate, mesi del partner) di Basis Elterngeld. Dodici mesi spettano ad uno, due mesi spettano all’altro, per un totale di quattordici mesi. Altrimenti rimane un massimo di dodici mesi per una parte parentale.

Quando si presenta la domanda del Basis Elterngeld

Entro il compimento del terzo mese di vita del bambino, dato che i pagamenti possono avvenire retroattivamente fino ad un massimo di tre mesi. Vanno allegati certificato di nascita e Lohnsteuerbescheinigung o copia degli ultimi dodici stipendi. Il link per il download del modulo ve lo lascio in fondo all’articolo.

Piccolo consiglio: servitevi dell’Elterngeldrechner mit Planer, Elterngeld Digital per preparare i moduli digitalmete oprecompilate tutti i documenti cartacei prima della data del parto. I primi mesi saranno impegnativi e poter avere tutto (quasi) pronto è di gran aiuto. A suo tempo inviai tutto per posta, la piattaforma digitale non era molto strutturata…entro fine anno vi darò delle attualizzazioni.

Cos’è il Elterngeld Plus

Elterngeld Plus, sollecitabile fino a ventotto mesi dopo la data del parto e alternabile, nel primo anno, con il Basis Elterngeld. Il suo calcolo è simile a quello del Basis Elterngeld e l’importo va da un minimo di 150 a un massimo di 900 € mensili.

Quando sollecitare il Elterngeld Plus

In due situazioni specifiche: quando si intenda (e ci si possa economicamente permettere) rinunciare al ritorno lavorativo oltre il quattordicesimo mese di vita del bambino o quando si possa/debba ritornare presto al lavoro con un orario part-time. In questo secondo caso la formula dell’Elterngeld Plus può risultare particolarmente conveniente, dato che il suo importo potrebbe eguagliare quello del Basis Elterngeld e integrare così lo stipendio part-time. Una valutazione previa è sempre conveniente.

Il Partnerschaftsbonus

Partnerschaftsbonus, ossia il plus all’Elterngeld Plus, dato da un periodo massimo di quattro mesi per un genitore o quattro a testa per entrambi i genitori, al momento della fine dell’erogazione dell‘Elterngeld Plus. Il calcolo e gli importi sono identici all‘ Elterngeld Plus e ne hanno diritto solo chi:

  1. Ne presenta richiesta per quattro mesi successivi.
  2. Sarà, nella durata dei quattro mesi, in regime part-time per un minimo di 25 e un massimo di 30 ore settimanali, calcolate su media mensile.

Attenzione: molte famiglie residenti in Baviera decidono di avere più figli in breve tempo per non interrompere l’Elternzeit, mantenere il posto di lavoro e accumulare benefici finanziari. La tendenza non è più così forte, molte madri devono tornare dopo l’anno sul posto di lavoro (il costo della vita nelle città è sempre più proibitivo), ma rimane presente.

Maternità in Germania: altri aiuti economici

Esistono, per concludere, altre due forme di aiuto economico per la maternità in Germania.

Il Kindergeld

Il Kindergeld (anche nelle altre Bundesländer), o sussidio economico per figli non attivi lavorativamente fino a minimo 18 e massimo 25 anni di età. Istituto responsabile per la verifica è la Bundesagentur für die Arbeit, l’Agenzia nazionale per il Lavoro. Esso riceve la domanda compilata dalle famiglie e valuta caso per caso quale opzione sia più conveniente, il Kindergeld stesso o i cosiddetti Freibeträge, importi esenti da imposta.

Dal 1. gennaio 2021 il Kindergeld verrà aumentato e corrisponderà ad un importo mensile di

  • 219 € per il primo e il secondo figlio
  • 225 € per il terzo
  • 250 € dal quarto in poi

Chi non ne ha diritto? Chi si trova per ragioni di studio provvisoriamente in Germania e chi ha una domanda di asilo (cittadini extra UE) ancora in corso.

Il Kinderzuschlag

Nel caso in cui la coppia di genitori guadagni minimo 900 € o il genitore single guadagni minimo 600 € ma non riescano a coprire finanziariamente i bisogni familiari, viene erogato un extra bonus di 185 € per figlio, fino a massimo il venticinquesimo anno d’età.

I beneficiari di questo bonus hanno accesso a particolari aiuti per la formazione e la crescita del figlio, come un pacchetto di 150 € per l’acquisto di materiale scolastico e il non pagamento dei costi per la scuola materna.

Ed infine gli ultimi due sussidi:

  • Il Wohngeld o sussidio al pagamento dell’affitto. Ne possono beneficiare solo famiglie con reddito basso presentando domanda alle Wohngeldbehörde.
  • Il Bayerisches Kindergeld, o sussidio bavarese per i figli, attivo dal 01.09.2018. Viene erogato a tutte le famiglie residenti in Baviera, senza alcuna distinzione economica, tra il 13mo e il 36mo mese di vita del bambino. Il suo importo mensile è pari a 250 € per il primo e il secondo figlio, 300 € a partire dal terzo figlio. Normalmente l’erogazione avviene automaticamente, senza dover inoltrare alcun modulo.

Oltre a alcuni punti fiscali di interesse, per cui vi rimando al vostro commercialista bavarese di fiducia. Tutte le informazioni che vi ho inoltrato sono aggiornate al 05.11.2020 e possono essere soggette a variazioni. Per approfondimenti ed aggiornamenti vi lascio però sotto, come promesso, alcuni link utili:

4 risposte a “Maternità in Germania: i consigli di una mamma a Monaco di Baviera”

  1. […] del Beschäftigungsverbot, il divieto all’occupazione della dipendente. Come accennato nell’articolo precedente, il datore di lavoro è obbligato, dal momento in cui viene a conoscenza della vostra gravidanza, a […]

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  2. […] e una terza per il Mutterschaftsgeld. Per capire meglio di cosa parlo andate a questo mio articolo. Valutate se servono altri esemplari (a pagamento!) per iscrizioni ai consolati di […]

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  3. E nel caso una persona sia in Elternzeit fino al 3 anno compiuto del bambino e rimane incinta cosa bisogna fare? Ad esempio il primo figlio ha 1 anno e sei in gravidanza dinuovo il datore di lavoro pagherà come la prima volta senza licenziarti? O ti può licenziare e provvederà lo stato?

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    1. Ciao Rosaria, se durante il primo Elternzeit rimani di nuovo incinta l’unica clausola sicura è che il tuo datore di lavoro, a meno cause eccezionali che ho descritto nell’articolo, non ti può licenziare. Per la seconda maternità non ricevi in generale molto, solo il contributo della tua cassa di previdenza (fattore da non sottovalutare). Il datore di lavoro è obbligato a pagare la sua quota parte solo se il secondo parto avviene nell’arco del primo anno di vita del primogenito. Per il calcolo esatto consiglio di rivolgersi in anticipo alla propria Familienkasse.

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