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Sette anni in Germania e sembra ieri. Sono arrivata in un pomeriggio di domenica, una grossa valigia e il cuore pesante. Avevo prenotato un corso di lingua di un mese e mi avevano predisposto una stanza polverosa in casa di due anziani musicisti. La tempesta batteva non solo sui vetri ma anche sul cuore.

Ero disoccupata da quasi sei mesi, dopo aver lasciato il mio appartamento, sono tornata dai miei ma dopo un mese gia’ stavo per esplodere. Mi sono detta: qui il tempo sta lentamente terminando, non può continuare a lungo così, devo reagire.

Cosi ho prenotato con i pochi soldi risparmiati un biglietto di sola andata e un corso di lingua per rinfrescare il tedesco del liceo. Un piccolo investimento durante il quale avrei potuto cominciare a guardarmi intorno e cercare un lavoro. Poche perdite di tempo e di risorse (soprattutto economiche!), obiettivi chiari.

Sette anni in Germania sono volati, non smetterò mai di ringraziare questo paese per avermi permesso di reinnescare il mio progresso professionale, di realizzarmi come architetto e poi come donna. Il prezzo da pagare è stato alto: lasciare la famiglia, chiudere una relazione importante, subire tante umiliazioni. Ma quando si porta un sogno dentro non c’è ostacolo, nè critica che possano impedire di rialzarti.

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