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“O’ zapft is!”/ “È stappata!” è la celebre frase che recita il sindaco di Monaco in carica dopo aver stappato la prima botte del famoso Oktoberfest. 
In Germania la birra ( il cui nome deriva dal latino “bibere”, “bere”) è bevanda nazionale e il suo ruolo identitario è così fortemente sentito che nel 2016 è stata avanzata in Europa la proposta di renderla patromonio umanitario.

Sull’origine della birra esistono molte supposizioni storiche che non la fanno però nascere in Germania bensì nel Medio Oriente, dalle accurate mani di donne che si preoccupavano di selezionare, conservare ed elaborare i cereali necessari alla sua fabbricazione.

L’arrivo della birra in Germania avviene più tardi, tra il 680 e il 730 d.C., quando il monaco Corbiniano, per ordine di papa Gregorio II, arriva in Baviera e fonda a Frisinga il monastero di Santo Stefano (“Weihenstephan”) dove, per bagnare le gole dei laboriosi frati impegnati nell’opera di evangelizzazione, viene prodotta una bevanda scura, dal sapore forte, che dal 1040 per volere di Enrico III verrá venduta agli abitanti di Frisinga riscuotendo enorme successo e dando inizio ad una grande storia d’amore tra questa bevanda e il popolo tedesco, con l’istituzione di vere e proprie scuole e corporazioni di mastri birrai.

E la sua unicitá? Sta nella sua purezza! Nel 1516 il duca di Baviera Guglielmo IV infatti emise l’emendamento della “Reinheitsgebot”: da allora la birra avrebbe dovuto essere prodotta solo con malto d’orzo, acqua e luppolo, uno degli ingredienti innovativi che i monaci di Weihenstephan aggiunsero alla ricetta originale, donando quel sapore leggermente amarognolo che apprezziamo tutt’oggi.

Per concludere una piccola curiositá: secondo una ricerca italiana di Doxa/Assobirra le Millennials, cioè l’attuale generazione delle nate tra gli anni Ottanta e il 2000 mette la birra ai primi posti tra le bevande preferite, consumata preferibilmente in compagnia e in maniera informale. Un bel riscontro nel pensare come questa bevanda, sin dall’antichitá, abbia sempre avuto un background in rosa.

Fonte immagine: Shutterstock.com

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