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L’inserimento in asilo tedesco

L’inserimento in asilo tedesco avviene molto diversamente che in Italia. Con questo articolo spero di poter aiutare vari genitori italiani, magari freschi di trasferimento in Germania, a capire come funzioni e cosa potersi aspettare.

In tedesco il termine inserimento si traduce con Eingewöhnung e designa una fase piu’ o meno lunga di adattamento di un bambino in un asilo nido (la Kinderkrippe, fino a tre anni compiuti) o in una scuola materna (Kindergarten, fino a circa sei anni compiuti).

Questo processo non è sempre esistito negli asili europei: voi ricordate di averne vissuto uno? Io proprio no. Per questo mi ha incuriosito saperne di piu’ sulla sua teoria e logiche di sviluppo e offrirvi una base conoscitiva a riguardo.

L’inserimento in asilo secondo il Berliner Modell

Il piu’ datato e’ il Berliner Modell (o “modello berlinese” degli anni Ottanta di Laewen, Andres & Hédérvari-Heller dell‘ Infans-Institut). Questo modello si basa su un adattamento progressivo del bambino all’ambiente e a un educatore di riferimento, sotto presenza quasi costante di un genitore. L’inserimento si svolge nell’osservanza di cinque fasi:

  1. Un incontro informativo previo con i genitori per spiegare in dettaglio lo svolgimento dell’inserimento e la Tagesablauf, o quotidianita’ in asilo. Questo incontro si è svolto per noi sempre circa un mese prima dell’inizio dell’inserimento ed e’ stato molto utile non solo per noi ma anche per l’educatore per conoscerci previamente. In sede ci siamo scambiati varie informazioni importanti (ad es. abitudini alimentari, di gioco, riposo ecc.) e abbiamo raccolto un’impressione comune. Un incontro quindi piu’ che necessario!

Alcune note importanti: al nido questo appuntamento è avvenuto in sede di firma del contratto per concentrare meglio tempi e domande (Leo aveva a suo tempo solo sei mesi di vita). Durante l’appuntamento abbiamo concordato insieme la data di inizio (quasi sempre un lunedi’, principalmente nei mesi di settembre/ottobre e per le “seconde chiamate” a gennaio/ febbraio), il genitore che avrebbe seguito l’inserimento e fatto fare copia del libretto pediatrico e del libretto vaccinale di Leonardo.

In Germania la Masern Impfung, la vaccinazione contro il morbillo, e’ obbligatoria. Anche altri eventuali certificati medici sono da rendersi noti! Alcuni asili vi domanderanno di presentare al primo giorno di inserimento anche un attestato medico di buona salute del bambino (Ärztliche Attest). Quando la data di inizio dell’inserimento vi sara’ nota, fissate con il pediatra un appuntamento qualche giorno prima per il rilascio del certificato!

  1. La Grundphase o fase iniziale, di circa due – tre giorni, in cui il bambino rimane nel suo gruppo tra una e due ore al massimo, sempre sotto presenza del genitore in aula. Lì il bambino puo’ prendere contatto con l’ambiente e con il suo educatore/ educatrice sotto gli occhi presenti del genitore, che però deve rimanere un osservatore e non intervenire nel libero movimento del figlio. Quello che consiglio e‘ tanta pazienza, presenza ma non invadenza e pochi disturbi esterni (appuntamenti ed impegni) durante questa fase delicata.
  2. La Trennungsversuch o tentativo di separazione. Molti genitori temono questo giorno, che e’ normalmente il quarto o il quinto in successione (quindi il giovedi o il venerdi) a seconda dell’andamento soggettivo. Normalmente l’educatore chiede al genitore di non andarsene “di soppiatto” e di salutare il proprio bambino, e l’assenza puo’ durare dai dieci minuti a mezz‘ora. Se il bambino comincia a piangere ma l’educatore/ educatrice riesce a consolarlo in pochi minuti, il tema e’ risolto. Altrimenti l’educatore richiama il genitore in aula e si valuta un eventuale nuovo tentativo durante la seconda settimana. Con Leo la prima separazione è durata (nel suo caso) un’ora; dopo cinque minuti di lacrime e strilli l’educatrice è riuscita a calmarlo e ad avviarlo al gioco.

Cose da sapere: piu’ picccolo e’ il bambino, meno la separazione sara’ – almeno per lui – dolorosa. Qui a Monaco come sapete molte madri tendono a non lasciare il loro bambino in un nido prima del compimento dell’anno d’eta’. Un complesso sociale assurdo – dettato a mio parere da puri stereotipi e debolezze sociali – che in realta’ non aiuta il processo di separazione. Prescindendo dal fatto che ogni situazione e’ a se’, e’ proprio avvicinandosi agli otto/ nove mesi che la separazione per il bambino si fa dolorosa. Se potete inserire quindi un bambino prima e vivete questa possibilita’ serenamente, non fatevi alcun problema. Con entrambi i miei bambini ha funzionato benissimo e la fiducia iniziale instaurata con le educatrici di riferimento e’ stata ottima. Tornerei indietro? Credo di no.

  1. Stabilisierungsphase o fase di consolidamento; qui il bambino che stia superando bene i momenti di separazione entra in contatto personale con ambiente e le persone e, sotto osservazione delle sue reazioni, i tempi di permanenza progressivamente si prolungano.

Da sapere: ogni lunedi’ verra’ sempre ripresa la routine del venerdi precedente. Il bambino era riuscito a rimanere dalle 9 alle 11 con un distacco di mezz’ora finale? Anche il lunedi’ avverra’ esattamente lo stesso. Durante i distacchi i genitori vengono mandati in una sala limitrofa apposita dove possono eventualmente telefonare o lavorare in tranquillita’ (portandosi appresso laptop etc.)

  1. Schlussphase o fase finale, momento in cui il genitore non rimane piu’ con il figlio nell’asilo bensì lo lascia sulla porta dell’aula, ma rimane telefonicamente raggiungibile per qualsiasi evenienza. La fase finale si conclude quando il piccolo accetta il proprio educatore/ educatrice e si lascia consolare da lui/ lei nei momenti di crisi.

L’inserimento in asilo secondo il Modello di Monaco

Dal 2009 il Modello di Monaco (Münchener Eingewöhnungsmodell secondo Winner & Erndt-Doll) si è affiancato a quello berlinese nell’aggiornamento di alcuni precetti. Secondo questo modello il bambino viene considerato un “essere dotato di forza propria“ che, nel momento in cui supera un ostacolo come un inserimento, è in grado di superare anche ostacoli successivi ben piu’ difficili. La forza del legame si instaura non tra individuo ed individuo, bensì tra individuo e gruppo, con lo scopo di far coinvolgere piu’ agenti nel processo di adattamento e di non vincolare una relazione.

Lo svolgimento avviene piu’ o meno cosi’:

  1. Dopo un primo incontro conoscitivo tra famiglia e struttura il bambino vive la cosiddetta Schnupperwoche o “settimana di prova” in cui prende contatto, senza separazioni, con ambiente, persone ed educatori in varie situazioni che osservano le sue reazioni e i fuochi di attenzione.
  2. Il primo tentativo di separazione avviene, secondo letteratura, al sesto giorno (quindi all’inizio della seconda settimana). Nel momento in cui le crisi da separazione non sussistono piu’ i periodi di permanenza nel gruppo senza genitore vengono sempre piu’ prolungati.
  3. Durante l’inserimento vengono continuamente condotti dei colloqui con il genitore per approfondire la conoscenza reciproca e costruire un clima di fiducia (su questo posso confermare, il dialogo è stato quotidiano e costruttivo).

Come vedete i modelli sono, a parte alcuni dettagli e concetti formali, abbastanza simili. Dopo un periodo di “presa di contatto” avviene una separazione breve che, se superata, viene ripetuta nei giorni successivi secondo tempistiche sempre piu’ lunghe. L’inserimento standard in Germania è relativamente lungo rispetto all’Italia (non dura una settimana, bensì minimo 4 e massimo 6 settimane in media/ solo in casi straordinari viene ridotto a 2 settimane). Per questo molti genitori usano prendersi ferie o sfruttare il famigerato Elternzeit o periodo di maternità/ paternità (se volete saperne di piu’ cliccate qui). E‘ una fase cui in Germania si deve purtroppo dedicare tempo e pazienza…da preparare!

Le settimane a venire

Una nota che molte amiche educatrici mi hanno sottolineato e che non dovete sottovalutare: a inserimento formalmente concluso, non sorprendetevi di una inaspettata ricaduta. Anche il bambino piu’ inscalfibile, prima o poi, “svuota la sua brocca di emozioni”, anche quando pensavate che la faccenda si fosse conclusa.

Mettetevi in testa che e’ sano che succeda e che attraverso quel momento non solo crescera’ lui ma crescerete anche voi, e il rapporto che state costruendo insieme. Le crisi segnalano da parte sua consapevolezza e si ripeteranno spesso (durante un balzo di crescita, un cambiamento interno al gruppo o in famiglia, il rientro da una vacanza). Rimanete semplicemente presenti e con pazienza passera’.

Che esperienze o opinioni potete apportare rispetto al vostro caso? Che cosa pensate a rispetto? Vi aspetto qui sotto nei commenti o sulle mie pagine social Instagram e Facebook. A presto!

4 commenti su “L’inserimento in asilo tedesco”

  1. Devo dire che l’inserimento vissuto qua in Italia una decina di anni fa, in un nido comunale con metodo Montessori, era organizzato molto simile. Forse in meno tempo, due settimane al massimo. Alla scuola materna, i bambini avevano ormai tre anni, facevano un giorno porta aperta insieme con i bambini che mentre noi parlavamo con le maestre potevano già giocare nelle sale, e basta, niente inserimento. Ma per noi e le bimbe è andato bene lo stesso, erano abituati a stare in compagnia con gli altri e staccarsi dei genitori. Sarebbe stato un grande problema organizzativo, non poter lavorare due settimane per questa procedura. Oggi, con la situazione del covid e le regole italiane valide da settembre che nessuno entra nella struttura, non ho idea come fanno nei nidi.
    A te è andato bene, hai fatto tutto prima delle nuove misure. Incrociamo le dita per questo periodo difficile che abbiamo davanti.🤞

    1. Cara Anke, si infatti, sono stata fortunata perché sono riuscita a cavarmela prima. Comunque si, l’inserimento in Italia dura un po’ meno, anche perché i datori di lavoro sono in generale meno comprensivi sulla questione. Grazie del tuo contributo!!!

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