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L’estate tedesca, se non lo sapete, comincia dai quindici gradi in su e dato che il bisogno di scoprirsi diventa per i tedeschi una necessità impellente bisogna coscientizzare il fatto che, a prescindere da che il cielo mattutino sia mezzo coperto o minacciante pioggia, la cosa importante rimane solo una: sfidare la sfiga del momento e uscire da casa a piedi (semi-) nudi, costi quel che costi.

Sono nata con piedi ipersensibili a tutto, specialmente alle temperature, per questo vedere come i tedeschi con assoluta nonchalance lascino i moon boot (o siamo più attuali dai, le ugg) per passare ai sandali mi fa venire ogni volta i brividi alla schiena. Non so a cosa sia dovuto (la genetica? La birra? La frequenza con cui fanno sport?), ma sembra che il freddo ai piedi loro non lo soffrano assolutamente. Se passate poi tra aprile e ottobre davanti ad uno dei tanti negozi vietnamiti di manicure e pedicure scorgerete dall’entrata delle vere e proprie catene di montaggio: si lava, si asciuga, si taglia, si lima, si esfolia, un vero scartavetramento delle cuticole in promessa a una liberazione delle estremità dall’inverno.

Dopo un’attenta analisi sociologica ho capito che tra le donne monacensi spopolano questi tipi di calzature:

1. Le ballerine. Sono per molte il primo approccio alla bella stagione. Le predilette sono quelle a forma arrotondata, meglio nere con fiocchetto in pelle (cosi stanno bene con tutto) e con suola raso terra. Lucidarle o portarle a riparare dal calzolaio é puro sacrilegio: devono dare l’idea di vissuto e vanno portate finché la pianta del piede non tocca raso terra. Una giovane imprenditrice locale ha avuto la grandiosa idea (finalmente) di diversificarle e rivestirle con stoffe tipiche della tradizione bavarese. I modelli che sono nati sono carini, anche se trovo quelli autunnali (loro li vogliono proporre anche come invernali ma io non oso) piu’ interessanti.

Le bayerinas, una versione locale delle famose ballerinas, immagine tratta da Pinterest 

2. Le ciabatte Birkenstock. Comodissime, le mie prime Birkenstock risalgono a una quindicina di anni fa. Da noi hanno avuto inizialmente successo come ciabatte da casa, nel tempo i modelli si sono evoluti e fatti più “commestibili” per l’uso quotidiano. Le tedesche le usano come calzatura féscion da uso quotidiano o da ufficio. L’effetto “out of bed” é riuscitissimo, specialmente nelle giornate afose in cui si arriva in ufficio con un’aria pesantemente stravolta e i capelli alla c***o.

Le Birkenstock Madrid, da birkenstock.com

3. Le crocs. La prima volta che le ho viste ho pensato fossero una rivisitazione plastica dello zoccolo da ospedale. Il materiale le rende impermeabili, i modelli rispetto a dieci anni fa si sono diversificati, il parametro di bellezza rimane…personale. Uso teutonico: a casa, in ferie o nel tempo libero. In ufficio non le ho ancora incrociate…ma non lavoro in ospedale quindi non posso assicurarvelo al cento per cento.

Le Crocs, da crocs.com

4. I sandali da montagna. Ogni tedesco che si rispetti deve averne un paio. I sandali da montagna hanno suola antisdrucciolo, aderiscono bene al piede e ti permettono di fare mille cose, dalle escursioni su terra a quelle su acqua (rafting) mantenendo il piede areato e asciugandosi in un nanosecondo (se sono di buona qualità). La loro versatilità ne fa una calzatura quotidiana, usufruibile in vari contesti.

I classici sandali da montagna, immagine tratta da stilealpino.net

5. Le flip flops. Loro le chiamano cosi’ e non sono altro che le nostre comunissime infradito. Non e’ poco frequente trovarsi alla mattina all’incrocio e fissare i piedi del vicino in infradito. Per noi rimane una ciabatta da casa, piscina  e/o mare ma portarsi il flair brasiliano anche al lavoro a loro non dispiace, forse li aiuta ad accorciare i tempi all’arrivo delle sognate vacanze. 

Un modello delle famosissime havajanas

6. I piedi nudi. Si, avete letto bene, i piedi nudi. In estate, specialmente se il luogo di lavoro é estremamente caldo e come al solito i pavimenti sono in legno o moquette il lavoratore tedesco ama stare e circolare…a piedi nudi. Ma non solo, anche nei luoghi pubblici. La prima volta ho provato un certo sconcerto nel vederlo, poi mi sono lentamente abituata. Non sono per scelta una “piedi scalzi” nei luoghi pubblici ma circolando per Monaco potrete imbattervi in alcune persone che praticano convinte il barefooting anche durante l’inverno.Si dice che i benefici sulla postura e la circolazione sanguigna siano direttamente proporzionali alle probabilità di beccarsi il tetano (se non si rinnova il vaccino – chiaro).

Fonte immagine: Pixabay, Autore: StockSnap

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