Linda e’ una coraggiosa mamma lavoratrice residente come me a Monaco. Ci siamo conosciute tre anni fa, io con il pancione ben avanzato e lei agli inizi della sua gravidanza. Quello che sorprende di lei sono la sua energia e positivita’, e l’infinito amore attorno a sua figlia Aurora. In questa intervista Linda racconta la sua esperienza e sottolinea come molti pregiudizi valgano la pena di essere sfatati per vivere la propria storia da expat a pieno. Buona lettura!
Puoi raccontarmi quando e per quale motivo sei arrivata qui a Monaco di Baviera?
La mia scelta è sorta dopo aver dovuto chiudere il mio asilo nido dove mi occupavo della crescita psico-motoria dei bambini da uno a tre anni. Non sentendomi appagata della mia professione, anche sotto l’aspetto economico, ho deciso di mettere in gioco il mio titolo di studio e la mia esperienza lavorativa in un’altra citta’ d’Europa. Monaco di Baviera mi ha sempre affascinata per la sua storia e la sua aura romantica, anche per questo mi sono ritrovata qui.
Conoscevi gia’ questa citta’? Quali sono state le tue prime impressioni? Avevi vissuto in altre citta´tedesche per avere un termine di comparazione?
Conoscevo Monaco attraverso la sua storia e, appassionandomene, mi sono ritrovata quasi automaticamente a viverci.
Quali sono state le prime difficolta’ riscontrate, nella vita privata e nel lavoro? Come hai reagito?
Ho riscontrato e affronto tuttora varie difficolta’, sia nell’ambito lavorativo che in quello privato. Nonostante cio’ sono convinta che molte problematiche di vita non dipendano dalla città in cui si vive, bensi’ che anche in terra propria vigano gli stessi meccanismi; al di la’ di tutto cio’ che di negativo ho vissuto la nascita di mia figlia Aurora ha cancellato ogni possibile pentimento. Insomma, sono contenta di cio’ che ho raggiunto e se potessi rifarei tutto, dalla A alla Z.
Hai un titolo di studio? Hai continuato ad utlizzarlo o ti sei reinventata? In che modo?
Sono un’educatrice professionale in ambito sociale e ho potuto utilizzare il mio titolo anche in Germania, facendomi tradurre la laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione da un avvocato giurato.
In che modo ti senti legata a questa citta’? Che valore aggiunto ha dato alla tua vita vivere qui?
A Monaco ho avuto la possibilita’ di integrarmi socialmente e grazie a cio’ ho conosciuto persone interessanti e di piacevole conversazione, tra cui l’autrice di questo blog, Alessandra, una cara amica e madre premurosa.
Ti senti diversa da come sei partita? Se si, in che misura e sotto quali aspetti?
Dal punto di vista caratteriale e personale credo di essere sostanzialmente rimasta la stessa, una persona positiva e attiva verso le nuove esperienze che la vita mi riserva. Lo sforzo che ho pero’ dovuto affrontare nel costruirmi una vita dignitosa a Monaco (cercare una casa, un lavoro, integrarmi con le persone del luogo) mi ha reso piu’ sicura di me stessa e meno „emotiva“ nell’affrontare le difficolta’ quotidiane.
Ti senti integrata? Hai avuto la possibilita’ di imparare bene la lingua locale, fatti storici e culturali, seguire aspetti sociali e sviluppare relazioni soddisfacenti con persone tedesche? Pensi che lo stato e la societa’ tedesche diano sufficienti mezzi e opportunita’ a riguardo?
In generale credo che la mia integrazione sia avvenuta in modo graduale. Attualmente ho avuto opportunità di poter conoscere tedeschi che mi hanno molto supportata nella vita di tutti i giorni, come ad esempio i miei nuovi vicini di casa, che continuano tuttora a dimostrarsi ospitali ed accoglienti; sarà un caso? Credo che in tutti i paesi del mondo esistano persone “buone o cattive”. Sta a noi la scelta di chi voler integrare nella nostra vita. La Germania da in generale molte opportunità lavorative e di integrazione sociale e -al di là della propria professione- se si conosce già un po’ la lingua tedesca è più semplice che partire da zero. Inoltre anche l’esperienza lavorativa e i titoli di studio vengono, a mio parere, valutati adeguatamente.
Che aspetti apprezzi e non apprezzi della societa’ tedesca? Sono piu’ quelli che hai imparato ad apprezzare o a “criticare” nel corso del tempo? Puoi farmi qualche esempio?
Piano piano sto cercando di capire la società tedesca e la vedo come un popolo civile che sa rispettare le regole del proprio stato, non ci sono ad esempio abusi di evasioni fiscali e quando vogliono sanno aiutarti nel risolvere impegni personali o burocratici.
Cosa ti manca di piu’ del tuo paese di origine? Come convivi con la tua provenienza e le tue radici?
Sinceramente non sento la mancanza del mio paese d’origine a parte i miei genitori. Sono figlia unica e sono cresciuta con un’educazione tradizionale e rigida improntata sulla propria autonomia sia economica che professionale e questo ha contribuito a rendermi libera di autodeterminarmi in qualsiasi angolo del mondo. Credo che per sentirsi bene all’estero siano importanti, oltre a spirito di adattamento e a una buona istruzione, anche l’educazione, il rispetto verso gli altri, cio’ che purtroppo sta venendo sempre meno in Italia dove il Governo, l’organismo che dovrebbe assumere la direzione e la responsabilità dell’andamento politico ed economico di uno Stato (specialmente riguardo a compiti, fisionomia, metodi, atti) non li promuove piu’ in alcun modo.
Senti che questo paese possa garantirti un futuro, per te e per tutte le persone coinvolte nella tua vita quotidiana (fidanzato, marito, figli etc.). Pensi – al momento – di poter rimanere qui ancora a lungo? Se si/ no perche’?
Non riesco a pensare a lungo termine. Quello che so di certo e’ che la mia vita attuale è qui a Monaco di Baviera perchè qui trovo tutto ciò di cui ho bisogno per dare un futuro adeguato a mia figlia Aurora, nata in Germania ma con radici e temperamento tipicamente Italiani.