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Come sopravvivere al Natale in famiglia: consigli per genitori expat

Il Natale in famiglia è alle porte e potresti far parte del team “Elfi”, del team “Grinch” o di quello “Jack Skeletron”. Questo, ti avviso, lo scoprirai solo alla fine di questo articolo, in cui voglio condividere con te esperienze e consigli utili su come sopravvivere al Natale in famiglia se, da genitori all’estero, tornate alle vostre zone di provenienza.

Natale da neoexpat

Due anni fa mi trasferii a Monaco di Baviera con la mia famiglia un mese esatto prima di Natale, con una piccola lattante di un mese e mezzo e un bimbetto di neanche due anni e mezzo.

Per quanto la nostra fosse una scelta ponderata, ragionata, studiata ecc, fu comunque un periodo molto faticoso.

Mettici la presa di coscienza del distacco radicale dalle nostre famiglie di origine, un po’ di baby blues, lo shock culturale, il non capire niente di quello che leggevo/ sentivo ecc.: tutte queste cose appesantirono le prime settimane di vita in Germania.

Dalla nostra avevamo pero’ il fatto di essere arrivati in uno dei periodi più magici dell’anno: il Natale. Con le lucine, le decorazioni, i Weihnachtsmarkt e il presepe di mia nonna che aveva viaggiato sul sedile passeggero assieme a tutte le nostre ultime cose portate dall’Italia.

Peccato ci fossimo dimenticati dei pastori:
che presepe è senza neanche una pecora?

Rispetto all’albero decidemmo di lasciare il nostro in Italia e di andare alla ricerca di uno nuovo, decorazioni incluse, per portare un po’ di magia dentro casa. I weekend ce li tenemmo invece liberi per scoprire la città, visitando ogni volta un Weinachtsmarkt diverso: questo aiutò molto a risollevare gli animi.

Il ritorno in patria

Una cosa che però totalmente sottovalutai fu il ritorno per le vacanze di Natale.

Il primo Natale da expat in Italia fu un delirio, una follia vera e propria. Ci ritrovammo a dover mediare con i parenti delle due famiglie di origine per andare a festeggiare da alcuni piuttosto che dagli altri. Volevamo passare il tempo con tutti e non scontentare nessuno. Risultato? La follia.

Ci ritrovammo a fare il pranzo di Natale dai miei suoceri, ma al mattino portai i miei figli da mia nonna per fargli scartare un piccolo regalo con lei e alla sera… l’immancabile cena degli avanzi con gli amici di una vita.

Il 26 dicembre andammo dai miei genitori ma dopo pranzo corremmo a casa a far dormire i bambini, per poi portarli a casa degli altri nonni che festeggiavano con l’altra metà della loro famiglia.

Peccato che i bambini non si svegliarono perché stanchi morti…ad un certo punto mio marito mi chiese se poteva svegliare almeno nostro figlio più grande per salutare i parenti e gli amici che lo reclamavano. Risultato? Un bambino totalmente contrariato e non avvezzo alle relazioni sociali.

Dopo questo tour de force mi resi conto che non avrei voluto mai più vivere un Natale del genere.

Ma la cosa più assurda sai quale fu? Che molti paletti e appuntamenti ce li eravamo fissati da soli, con l’idea di passare del tempo con tutti. La verità? Non passammo tempo di qualità quasi con nessuno.

Memori di questo primo delirante Natale da expat, l’anno scorso definimmo una tabella di marcia più rilassata e rispettosa delle esigenze dei bambini. Peccato che si mise in mezzo una fantastica influenza intestinale di famiglia che ci bloccò a Monaco fino all’ultimo e tornammo in Italia il 23 dicembre: senza tempi di adattamento ci ritrovammo catapultati in ventiquattrore tra brindisi, cene, scambi di regali.

I bambini, di un anno più grandi, tollerarono meglio le situazioni di stress ma il 26 dicembre sera ci sentimmo chiedere da mio figlio una cosa del genere “posso andare a dormire un po’ dai nonni? Ho bisogno di stare tranquillo, ci vediamo fra 5 giorni”. Ammirai la sua capacità, a soli tre anni, di trovare un posto sicuro dove rifugiarsi per ricaricare le batterie.

Quest’anno come andrà? Non lo so, ti dico solo che io e mio marito siamo in due squadre diverse (uno è nel team Elfi e l’altra nel team Grinch) ma vogliamo comunque fare in modo che i nostri figli vivano questo momento serenamente e che si sentano liberi di venirci a chiedere aiuto quando si sentiranno in difficoltà.

Non perdere di vista i bambini

I nostri bambini vivono il periodo del Natale con molta eccitazione, gioco forza il fatto che in molti li pompiamo sul chiedere ciò che desiderano a qualcuno che li esaudirà in una notte.

A questa esaltazione affianchiamo uno stato di ansia, dovuto al fatto che questa magia avverrà (se va bene) nell’arco di 25 giorni; ecco perché, secondo me, iniziare troppo prima a parlare di Babbo Natale (o chi per esso) e scrivere le letterine a metà novembre potrebbe essere un po’ controproducente.

Unisci a queste emozioni la paura di non ottenere ciò che desiderano, perché ci sarà almeno una persona che più o meno per sbaglio gli dirà almeno una volta “se non fai il bravo non ti arriva niente”.

Tutte queste emozioni sono molto difficili da gestire per i bambini, già singolarmente, combinate tra loro lo è ancora di più.

Cosa puoi fare per aiutarli?

  • non creare troppo hype
  • accetta che in questo periodo possa esserci un aumento di crisi emotive
  • non usare babbi natali, elfi, o chi per loro per minacciare i bambini
  • crea momenti, anche brevi, di tempo esclusivo per te e lui/lei
  • quando sarai nel via vai familiare non farti sopraffare dai commenti di come gestisci/educhi i tuoi figli

Check list su come sopravvivere al Natale in famiglia se sei un genitore expat

Non sono tanti anni che vivo il natale da expat MA posso dirti che con poche semplici mosse puoi viverlo sicuramente meglio di come l’ho vissuto io due anni fa. Ecco quattro punti su cui ti consiglio di porre attenzione:

  • Metti davanti le esigenze della tua famiglia ovvero: tue, del tuo compagno/compagna e dei vostri figli/figlie. Il resto del mondo si può adattare e se si innervosisce il problema non è tuo. Il nostro unico interesse dovrebbe essere quello di vivere questo momento (come tutti i momenti familiari) in serenità, rispettando il nostro benessere e quello dei nostri figli e compagni di vita. Prozii, cugini di 4° grado, amici della nonna della vicina e loro interessi non dovrebbero essere una nostra preoccupazione
  • Metti in conto un aumento delle crisi emotive di tuo figlio o tua figlia, non contrastarle ma accettale e validale. I bambini in questo vivono emozioni destabilizzanti e pretendere che si auto-controllino è follia. Se hai letto il paragrafo precedente, immagina di prendere una bottiglia d’ansia: versaci 1/3 di paura, 2/3 di esaltazione, 5 cucchiai di frustrazione e shakera bene per 24 giorni: non pensi sia già abbastanza?
  • Ascoltati: se vuoi far felici gli altri prima devi far felice te stesso. Vale a dire: se tu non sei a tuo agio difficilmente si sentiranno ugualmente i tuoi piccoli o chi ti sta accanto. Pensa a ciò che ti fa stare bene, comunicalo e prenditi lo spazio per decomprimere (non sembra, ma anche noi veniamo sollecitati sotto vari punti di vista in questo periodo). Prepara un programma che faccia al caso vostro, che rispetti le vostre esigenze e desideri e alla fine condividilo con le famiglie di origine
  • Programmate bene (per quanto è possibile) le date di partenza e rientro. I nostri bambini hanno bisogno di un periodo di assestamento per adattarsi alle nuove, scombinate e caotiche routines e per ritornare allo stato iniziale. Se arriviamo il giorno della vigilia dove tutti sono presi da mille cose, cucinano, brindano, ti scattano foto con il maglione che prude, questo potrebbe destabilizzare più facilmente i nostri figli. Cercate piuttosto di arrivare qualche giorno prima e di avere il tempo di riprendersi dal viaggio, riscoprire spazi e abitudini del luogo che li ospiterà per qualche giorno. Lo stesso vale per il ritorno: se torniamo la domenica notte e pretendiamo che il lunedì mattina vadano tranquilli e sereni a scuola, stiamo sopravvalutando le capacità dei nostri piccoli di casa di autoregolarsi

Il quizzettone di natale: di che squadra sei?

Vi avevo promesso un gioco alla fine dell’articolo, per tornare un po’ bambini/ragazzini e farci due risate. Rispondi a queste domande segnati la risposta e scopri alla fine di che squadra fai parte.

  1. Una gioia
  2. Uno strazio
  3. Una cosa che non so bene da che parte prendere
  1. Adoro
  2. Che stress
  3. Non so mai da dove iniziare
  1. Sorrido e ringrazio
  2. Sorrido ringrazio e dentro di me ti mando dove so io
  3. Penso che poteva andare peggio, magari poteva anche camminare da solo
  1. Magari qualcosa la lascio in Italia o per strada
  2. Devo portarmi ogni singolo regalo ricevuto e avanzo di cibo
  3. Lo programmo prima che posso

team A

Elfi

Adori il Natale, per te è un periodo magico, di gioia e amore infiniti. Non vedi l’ora di sederti a tavola tra le 12 e le 13, non sentendoti in colpa per aver cominciato l’aperitivo alle 11, e rialzarti alle 18 con un po’ di fame quasi pronto per fare anche la cena con qualche avanzo. I regali, per quanto alcuni orribili e inutili sono comunque un bel pensiero e quindi vanno tutti portati rigorosamente indietro, il problema di dove metterteli te lo porrai in vista del prossimo Flohmarkt.


mangia bevi dormi

oddio che carinooooooo

io in Germania non ci torno

da quanto non ci vediamo, posso abbracciarti?

team B

Grinch

Il Natale piace solo come lo vuoi tu, fare i regali ad alcune persone è una menata e ne faresti volentieri a meno, preferiresti un pranzo tranquillo senza troppi fronzoli e i regali orribili sai già che li lascerai in Italia, a casa dei tuoi, con la scusa che così quando tornano i bambini trovano qualcosa con cui giocare. Il tuo calendario dell’avvento va dal 25 dicembre al 6 gennaio quando finalmente tornerai alla calma di casa tua e finalmente ne potrai gioire


chissa’ che str…ta mi arriva adesso

ma dobbiamo proprio vederci?

dai che manca poco per tornare in Germania

pussa via!

team C

Jack Skeletron


dove siamo oggi?

ho dimenticato le mutande in Germania, me le regali?

grazie…ma che roba è??

oddio il volo di ritorno era ieri mattina

Aspetta! Ho ancora un regalo per te

Nonostante sia del team Grinch ammetto che ci sono aspetti del Natale che mi piacciono come la generosità, ecco perché vorrei lasciarti qualche link utile a riflettere su come veramente vogliamo vivere questo periodo e come aiutare i nostri o le nostre figli o figlie a viverlo al meglio:

come sopravvivere al natale in famiglia

Creare tradizioni natalizie – La Tela

come sopravvivere al natale in famiglia

Chiediti cosa vuoi dal Natale – La Tela

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