Sei in Italia e mediti da tempo di espatriare verso il mondo teutonico? Oppure vivi in Germania e stai pensando di spostarti nella piccola e vicina Austria? O forse dopo un’esperienza lavorativa in Austria stai pensando di trasferirti nel vasto mercato del lavoro tedesco?
In questo articolo troverai un po’ di informazioni che potranno aiutarti ad orientarti nella scelta.
Ti accorgerai, durante la lettura, che non si può avere tutto. Ogni luogo ha i suoi pro e i suoi contro e sta a te valutare a cosa non puoi rinunciare. Io l’ho vissuto sulla mia pelle, dopo un anno di lavoro in Italia, sei anni di lavoro in Austria e quasi cinque anni di lavoro in Germania.
Prima di procedere precisiamo che in questo articolo si parla di lavoro dipendente.
Dopo le doverose premesse, partiamo proprio dalla ricerca del lavoro, e quindi dagli annunci.
Annunci di lavoro – Differenze e similitudini tra Austria e Germania
Ciò che troverete sia in Austria che in Germania è la descrizione dettagliata e accurata dei requisiti richiesti, corredata spesso dal livello di tedesco minimo richiesto per poter esercitare il lavoro.
Se si tratta di una multinazionale non verrà richiesto il tedesco, ma un ottimo livello di inglese. Per alcune posizioni si richiede anche la conoscenza di altre lingue, tra cui l’italiano, ma ciò dipende molto dal settore in cui si opera.
Un architetto o un ingegnere civile dovranno avere una buona conoscenza del tedesco tecnico (almeno un B2), mentre un ingegnere elettronico o informatico lavoreranno in inglese, per cui possono permettersi il lusso di candidarsi pur non conoscendo una parola di tedesco.
Un’altra similitudine è la assoluta mancanza di discriminazione. All’inizio dell’annuncio troverete (m/w/d), cioè männlich/weiblich/divers. Per legge il datore di lavoro non può fare discriminazioni in base al genere. Ad una donna è assolutamente vietato chiedere se pianifica di avere figli o se è incinta. Se ha i requisiti richiesti, viene assunta senza problemi, e se poi andrà in maternità, pazienza, ci si organizzerà diversamente, perchè la maternità è un diritto e non un optional o un privilegio.
La differenza sostanziale tra Austria e Germania è l’indicazione del salario. In Austria la legge obbliga il datore di lavoro ad indicare nell’annuncio il salario mensile e annuale minimo. Attenzione: si parla sempre di “Brutto”, e cioè di stipendio lordo. Per calcolare lo stipendio netto basta scrivere su Google “Brutto Netto Rechner” e troverete vari siti gratuiti con cui poter calcolare la cifra che vi porterete a casa alla fine del mese.
In Austria ci sono i contratti collettivi per cui potete consultare il contratto (Kollektivvertrag) relativo al vostro settore per vedere se l’inquadramento corrisponde alla vostra esperienza e alle vostre qualifiche. I datori di lavoro negli annunci tendono sempre ad inserire le cifre minime, ma se voi avete più requisiti di quelli richiesti, potete sempre richiedere uno stipendio più alto di quello indicato nell’annuncio.
In Germania, ahimè, mancano sia i contratti collettivi (a meno che non si tratti di un posto di lavoro nel settore pubblico), sia l’indicazione dello stipendio negli annunci.
Qui si brancola un po’ nel buio, anche se ci sono varie piattaforme come Monster, Stepstone o Indeed in cui sono indicati degli stipendi medi a seconda della città.
Importante per voi è sapere intorno a che cifra si può aggirare il vostro stipendio. Durante il colloquio infatti vi chiederanno quanto volete essere pagati, e quindi dovrete arrivare preparati per non rischiare di chiedere meno di quello che vi spetta. Se non arrivate preparati, inoltre, avrete sempre il sospetto che un collega meno qualificato di voi riceva uno stipendio più alto del vostro, semplicemente per essere stato più bravo in fase di contrattazione.
Il mio consiglio è quello di fare più colloqui possibili. Solo con un confronto tra varie aziende saprete qual è lo stipendio medio che potete chiedere. Ad esempio se un’azienda vi offre 50000 euro lordi l’anno, un’altra 47000, un’altra 53000, capirete che in media per la vostra figura si è disposti a pagare 50000 euro lordi l’anno.
In Germania si parla sempre di stipendio lordo annuale. Il calcolo del netto è infatti complesso e dipende da molti fattori (se siete single o sposati, se avete figli a carico, in quale Steuerklasse siete voi e il vostro partner, ecc.), per cui si può fare una simulazione approssimativa sempre su siti gratuiti di Brutto Netto Rechner, avendo l’accortenza di digitare .de (Deutschland) anziché .at (Österreich, cioè Austria).
Come vi avevo accennato qualche riga più in alto, nel settore pubblico la questione stipendi è molto più trasparente. Ci sono dei contratti collettivi e delle tabelle precise in cui lo stipendio dipende dal livello e dagli anni di servizio; inoltre gli aumenti non vanno negoziati, ma sono automatici in base all’anzianità e all’adeguamento all’inflazione.

Aumenti e adeguamenti – cosa sapere
Nel settore privato, sia in Austria che in Germania si può richiedere l’aumento.
Anche qui bisogna essere pronti a negoziare e arrivare al colloquio con capo e risorse umane con le idee chiare. Dovete spiegare perchè meritate quell’aumento e cosa avete fatto di importante per l’azienda per cui il compenso non è più adeguato. Anche in questo caso dovete avere una cifra chiara in mente. Il datore di lavoro cercherà di giocare sempre al ribasso, per cui proponete in prima battuta una cifra un po’ più alta di quella che vorreste.
Bisogna precisare che anche in questi paesi ormai in molti contesti si preferisce il lavoratore che costa meno al lavoratore che costa di più, quindi non stupitevi se in qualche azienda vi negheranno l’aumento.
Non è infrequente anche il caso in cui vi licenziate, e, anzichè cercare di trattenervi in qualche modo, vi fanno tanti auguri per il futuro e vi lasciano andare così, anche se vi consideravate una valida risorsa. Purtroppo anche la Germania è entrata nell’ottica per cui ognuno è sostituibile.
Una differenza fondamentale tra Austria e Germania è l’adeguamento all’inflazione. In Austria ogni anno viene fatta in automatico, mentre in Germania nel settore privato no, ed è per questo che è importante rinegoziare lo stipendio ogni tanto.
Bisogna però premettere che gli anni in cui ho lavorato in Austria (dal 2013 al 2019), l’inflazione di aggirava intorno al 2%, per cui l’aumento veniva fatto senza batter ciglio. In una situazione anomala, come quella degli anni 2022 e 2023, in cui a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, l’inflazione ha raggiunto quote dell’8-9%, sappiate che nessun datore di lavoro ha dato aumenti corrispondenti a queste percentuali.
Malattia, giorni festivi e giorni di ferie
L’Austria e la Baviera hanno una prevalenza di abitanti di fede cattolica, per cui hanno molti giorni festivi coincidenti con quelli previsti dalla Chiesa cattolica (Epifania, Pentecoste, Corpus Domini, ecc.) e sono anche tanti, paragonati ad altri Länder tedeschi. Ogni Land ha infatti i suoi giorni festivi. Basta scrivere su Google “Feiertage” accompagnato dall’anno e dal Bundesland (ad esempio Bayern per Baviera) per scoprire quali giorni sono festivi.
Per ciò che concerne i giorni di malattia, sia in Austria che in Germania la malattia viene retribuita al 100% dal datore di lavoro per un certo periodo.
In Germania, se si è ammalati per più di 6 settimane consecutive, la Krankenkasse pagherà il Krankengeld (indennità di malattia), che corrisponde a circa il 70% dello stipendio lordo (e non meno del 90% del salario netto) per una durata massima di 78 settimane nell’arco di 3 anni.
In Austria, il periodo in cui il datore di lavoro continua a pagare il salario è compreso tra sei e dodici settimane, dopodichè subentra l’assicurazione sanitaria (Krankenversicherung) con il Krankengeld, che può essere erogato dalle 26 alle 52 settimane. L’importo è pari al 50% della retribuzione lorda fino al 42° giorno e al 60% a partire dal 43° giorno.
Per i giorni di ferie, in Austria avete diritto a 25 giorni l’anno, quindi a 5 settimane, considerando una settimana lavorativa di 5 giorni (dal lunedì al venerdì). In Germania, per una settimana lavorativa di 5 giorni, le ferie minime sono di 20 giorni. In realtà la maggior parte delle aziende offre fino a 30 giorni di ferie l’anno, quindi 6 settimane, una in più rispetto all’Austria.

Tredicesima e Quattordicesima
Qui c’è una grossa differenza tra Austria e Germania.
In Austria si ricevono sempre 14 stipendi, di cui i due aggiuntivi sono tassati molto meno degli altri dodici (il netto differisce pochissimo dal lordo). In genere si ricevono due stipendi a giugno e due stipendi a novembre, a fronte delle spese per le vacanze estive e i regali di Natale.
In Germania gli stipendi di regola sono 12. Molte aziende offrono un tredicesimo stipendio di cui una metà viene data a giugno e una a novembre. Alcune aziende offrono anche un quattordicesimo stipendio che è una percentuale dello stipendio che ricevete normalmente e dipende da quanto è andata bene l’azienda quell’anno, per cui è sempre variabile.
Considerate infine che alcune aziende danno dei premi di produttività (che vengono tassati) alla fine di ogni Quartal, cioè di ogni trimestre, o che la tredicesima dipende dall’andamento dell’azienda. A volte può capitare che l’annata sia andata male e che non riceviate nessuna tredicesima.
Benefit
Poichè la tassazione in Germania è abbastanza alta, molte aziende hanno adottato la politica degli “Steuerfrei Benefits”, cioè dei benefit esenti da tasse. Questa è una strategia alle volte vincente, perchè l’azienda spende meno e il dipendente riceve più soldi.
Un esempio di Steuerfrei benefit può essere una carta prepagata su cui il datore di lavoro carica ogni mese una cifra, (ad esempio 50 euro), oppure il pagamento dell’abbonamento ai mezzi pubblici. In alcuni annunci troverete benefit abbastanza fantasiosi come la pulizia dei denti annuale.
Il benefit conviene in quei casi in cui ad esempio un aumento dello stipendio lordo di 300 euro corrisponde a 50 euro netti in più. Capirete che a parità di risultato conviene ad entrambi (datore di lavoro e dipendente) la carta prepagata che viene caricata di 50 euro ogni mese.
Ciò non vuol dire che i benefit siano sempre un bene. Alcune aziende offrono tanti benefit perchè lo stipendio base è sotto la media per quella posizione. In quei casi, scappate.

Conclusioni
Bene, siamo giunti alla fine di questo articolo. Spero di avervi dato un’infarinatura utile per orientare le vostre scelte. Ricordate che non c’è una ricetta uguale per tutti: molto nella valutazione dipende dal settore in cui lavorate. In una città cara come Monaco di Baviera, ad esempio, i Top-Verdiener, cioè quelli che guadagnano di più, sono quelli che lavorano nel settore dell’IT.
Io scherzo sempre dicendo che da ingegnere civile non consiglierei mai ad un mio collega di trasferirsi a Monaco, perchè rispetto a quando vivevo in Austria le mie spese sono raddoppiate, ma il mio stipendio no.
Tuttavia Monaco di Baviera ha un qualcosa di unico: offre il lusso della scelta lavorativa. Se un lavoro non vi piace, riuscite a cambiarlo abbastanza velocemente, mentre in un’altra città rischiate di rimanere ingabbiati in un contesto che non vi soddisfa perchè non avete alternative.
Per questo vi dico che non c’è una risposta univoca: ognuno conosce se stesso e sa di cosa ha bisogno.
Se volete saperne di più su congedi matrimoniali e parentali, sulla maternità, cassa integrazione, ecc. fateci sapere. Se volete saperne di più sul lavoro autonomo scriveteci. Potremmo confezionare altri articoli dedicati se il tema è di vostro interesse.
Articolo guest di Angelica M.