Le mamme, che siano neo mamme, mamme bis o mamme tris, hanno bisogno di una comunità che le aiuti in situazioni particolari e ne alleggerisca la quotidianità.
È noto ormai in tutto il mondo il proverbio africano “per crescere un bambino ci vuole un villaggio” ed è rammentato da tutte le istituzioni che si adoperano per non lasciare le mamme da sole.
Ora, sappiamo bene che Monaco di Baviera è ben lontana dall’essere un villaggio africano: è una metropoli in cui tante mamme expat si trovano a partorire e/o crescere i loro figli. Le famiglie d’origine sono lontane, spesso i mariti o compagni sono costretti a rientrare quanto prima al lavoro in quanto l’Elternzeit, ovvero il congedo parentale, per il secondo genitore è di soli due mesi e spesso economicamente poco conveniente, per cui si tende a ripiegare sui giorni di ferie o su ore straordinarie accumulate.
Infine gli amici in città a causa delle grandi distanze e degli impegni quotidiani non riescono ad essere d’aiuto quanto vorrebbero, soprattutto se vivono in un quartiere diverso dal vostro.
In questo quadro apparentemente nero in cui potrete pensare “ma chi me l’ha fatto fare di figliare a Monaco di Baviera”, é in realtà presente tutta una serie di enti e di istituzioni, i quali, con l’aiuto di professionisti e di volontari (opportunamente formati), corrono in soccorso delle mamme e dei papà, cercando di ricreare il villaggio del proverbio, e portando un po’ di luce e soprattutto di sollievo.
Di seguito vi elenco, divisi per fasi di vita del bambino e per tipologia di assistenza, gli aiuti disponibili a domicilio, tutti testati da me personalmente.
Devo fare una piccola e doverosa premessa: i servizi menzionati sono tutti in lingua tedesca. Se siete nuovi in città o per qualunque motivo non ancora padroni della lingua, vi suggerisco comunque di provare a contattarli con l’ausilio del traduttore Google o di qualche amico e di chiedere magari in seguito se possono comunicare in inglese, o se magari hanno qualche collaboratore italiano, non si sa mai. Non abbiate paura di buttarvi e di chiedere aiuto.
Ostetrica a casa – Hebavaria e.V.
Partiamo dal principio, quando rientrate a casa col vostro fagottino tra le braccia. È vostro diritto ricevere le visite di un’ostetrica durante il cosiddetto puerperio (Wochenbett), pagate dalla vostra assicurazione sanitaria (Krankenkasse), o pagata da voi, se ne scegliete una privata. L’ostetrica controlla la salute e la crescita del bambino, la salute della mamma e aiuta nei primi passi della cura del bebè come la medicazione e la caduta del cordone ombelicale, il primo bagnetto, il taglio delle unghie.
Chi vive in questa città da un po’ di tempo avrà sicuramente sperimentato che fare le cose in maniera spontanea non funziona, anzi: tante cose vanno programmate con largo anticipo, e l’ostetrica è sicuramente una di queste.
Ebbene, per una svista del mio ginecologo, mi sono ritrovata a cercare l’ostetrica dopo l’ottava settimana di gravidanza ed era già troppo tardi, per cui sono arrivata quasi al termine senza averne una. Ho provato anche a chiamare alcune ostetriche private abbastanza care, e anche loro mi hanno riferito di non avere disponibilità.
Che fare quando ci si ritrova in casi come il mio?
L’associazione Hebavaria e.V. aiuta le mamme che sono arrivate alla trentaquattresima settimana senza un’ostetrica a trovarne una. Basta mandare una mail con i vostri dati, contatti e la data presunta del parto e se trovano un’ostetrica disponibile, quest’ultima vi contatterà affinché possiate ricevere l’assistenza cui avete diritto.
Hebavaria è riuscita a trovarmi un’ostetrica nonostante mancasse davvero poco al parto e devo dire che la cosa mi ha sollevato parecchio a livello psicologico, essendo al primo parto e completamente a digiuno di pratica con i neonati.
Dubbi, domande e problemi vari durante la crescita – Infermiere pediatriche della città di Monaco di Baviera
La città di Monaco offre, nei primi sei anni di vita del bambino, la possibilità di ricevere visite gratuite a domicilio per una o più consulenze (Beratungen) di infermiere pediatriche (Gesundheits- und Kinderkrankenpflegerinnen). Se avete problemi o dubbi su ciò che concerne la cura, il sonno, l’alimentazione, lo sviluppo o qualunque altro tema interessi la salute dei vostri piccoli, potete contattare il centralino dedicato o inviare una mail.
Dovrete indicare il problema e soprattutto il vostro numero telefonico e il quartiere in cui risiedete. Sarete poi contattati dalla responsabile della vostra zona per fissare un appuntamento.
Personalmente ho usufruito del servizio ben due volte e ne sono pienamente soddisfatta: una volta per dei dubbi sull’allattamento e una volta per problemi relativi al sonno. La prima volta la responsabile della mia zona era in ferie, ma è arrivata subito una sostituta. Sono stata poi contattata dalla responsabile per un feedback sull’operato della collega e soprattutto per sapere se avevo risolto il problema per cui mi ero rivolta a loro.
La cosa fondamentale di questo aiuto a domicilio è che le consulenti valutano anche l’ambiente in cui vivete, per cui possono individuare delle possibili cause di disturbo ad esempio per il sonno del bambino oppure per le posizioni per allattare. Può sembrare stupido, ma a volte piccoli particolari fanno la differenza.
Alleggerimento della quotidianità nel primo anno di vita – Wellcome
Wellcome è un’impresa sociale (Sozialunternehmen) che si avvale di volontari, i quali aiutano le famiglie nella loro vita quotidiana fino al primo compleanno del bambino. Dal primo contatto fino alla fine della collaborazione c’è sempre una coordinatrice che, una volta ricevuti i vostri dati, cercherà una volontaria disponibile nella vostra zona e vi metterà in contatto con lei.
Potrete fare un primo incontro in cui valutare se vi state simpatici a vicenda (per i tedeschi è importante in tutti i contesti lavorare o collaborare con persone che già al primo contatto ispirano simpatia e fiducia ed è anche un vostro diritto accettare in casa vostra persone che vi aggradano) e poi concordare degli appuntamenti.
La volontaria si occuperà del vostro bambino/a per un paio di ore, facendogli fare una passeggiata o giocando con lui/lei, e voi in quelle due ore potete fare quello che volete. L’idea alla base è che potete utilizzare quel prezioso tempo per dedicarvi a voi stesse, facendo qualcosa che vi rilassi, come leggere un libro, fare un bagno, la manicure (la cosiddetta Entspannung -letteralmente eliminazione della tensione- tanto cara ai tedeschi e che dovrebbe essere cara anche a noi).
Questa è l’idea che trovo davvero super: la mamma ha diritto al suo spazio, al suo momento di riposo. Il Wellcome mi è stato suggerito da una mia vicina tedesca e ho avuto la fortuna di trovare una volontaria davvero brava e con molta esperienza. Le ho affidato volentieri mia figlia per delle passeggiate, anche se devo dire che la prima volta ero un po’ in pensiero, ma credo sia del tutto normale.
In Germania il volontariato non si fa gratuitamente, in genere si versa una somma di 5 euro all’ora. Il Wellcome al termine dell’assistenza (Betreuung) vi invierà il conto da versare per poter tenere in vita l’attività in cui è inclusa una piccola quota iniziale più le ore che la volontaria vi ha dedicato.
Aiuti del vicinato – Nachbarschaftshilfe
Ecco a voi l’ultima tipologia di aiuto sperimentata: l’aiuto dei vicini.
Sul territorio sono presenti diverse associazioni in cui il vicinato si aiuta vicendevolmente.
Personalmente mi sono rivolta alla Nachbaschaftshilfe gestita dalla parrocchia del mio quartiere, la quale è riuscita a mettermi in contatto con una ragazza che mi ha aiutato per qualche mese. Anche in questo caso è previsto il pagamento di una somma di 5 euro all’ora, che però va direttamente al volontario, come piccolo ringraziamento del tempo che ha potuto dedicarci.
Qui non vi allego link, ma vi suggerisco di cercare sul motore di ricerca che utilizzata “Nachbarschaftshilfe” seguito dal nome del vostro quartiere.
Conoscevate questi aiuti presenti in città? Ho potuto darvi qualche idea utile? Se si sarei contenta di ricevere qualche feedback qui sotto nei commenti o su Instagram, grazie in anticipo!
Articolo Guest di Angelica M.