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Se siete passati per la mia sezione trasferirsi a Monaco di Baviera avrete già potuto farvi un’idea di massima su questa città. Oggi però voglio elencarvi quei 5 consigli per trasferirsi a Monaco di Baviera con famiglia che darei volentieri ad ognuno di voi. Sapete perchè?

Traslocare a Monaco mette in conto tante prove da superare, specialmente se sei genitore. Oltre al prezzo “materiale” ce n’è anche uno meno tangibile di cui tanti (purtroppo) non raccontano in dettaglio.

Monaco di Baviera negli ultimi anni è cambiata molto e come spesso ti dico, viverla da genitore mi ha permesso di aprire gli occhi. Di valutarla cioè sotto anche altri aspetti, di cui ti voglio adesso parlare:

Il costo della vita

Amaro ma non sorprendente, il costo della vita a Monaco di Baviera è aumentato esponenzialmente. Complici il caro energia tedesco, tra i più alti al mondo, e il tasso di inflazione, ad attestarsi in cima alla classifica sono il costo di affitto/ compravendita e le spese d’uso e di gestione.

Anche altri settori hanno subito negli ultimi anni un rincaro prezzi:

  • il settore alimentare, dal 2020 al 2024 di circa il 15%
  • il settore ristorativo, con un’iva che nel post pandemia è tornata dal 7 al 19%
  • dovuto all’abolizione del finanziamento comunale nel 2024 il prezzo di nidi e scuole materne privati è più che raddoppiato – e l’alternativa pubblica tuttora pressochè invariata
  • i trasporti pubblici, che nel 2025 annunciano aumenti fino al 4,9%

Per vivere a Monaco dignitosamente (e senza tanti lussi) bisogna godere di una buona entrata economica. E questo coinvolge sempre più entrambi i genitori.

Penso sia importantissimo parlare in coppia di questo tema prima del trasferimento; nella mia esperienza quotidiana ho conosciuto – purtroppo – fin troppe madri seguire il marito per lavoro e abbandonare quasi completamente la loro professione. Caricandosi del lavoro di cura della casa e dei figli anche in piena età scolastica.

A Monaco di Baviera vivere nel 2025 con un unico stipendio e figli non più piccolissimi è diventato pressochè impossibile se non rischioso. Per questo partire con il proposito di sostenere anche l’altro genitore nella sua integrazione lavorativa è cruciale.

La conoscenza della lingua

Dalle semplici incombenze al dialogo con il datore di lavoro, il proprietario di casa, il medico, l’insegnante…lo studio del tedesco non va assolutamente abbandonato.

Molto personale specializzato inserito in aziende internazionali arriva a Monaco di Baviera con una buona se non ottima conoscenza dell’inglese: perfetto! Peccato che poi il lavoro o la casa li si voglia cambiare, il ginecologo o pediatra che parlino inglese siano dall’altra parte della città, l’insegnante di tuo figlio voglia esprimersi solo in tedesco.

Caro mio, linguisticamente bisogna sgambettare.

Ma te lo ripeterei anche in Svezia con lo svedese, in Russia con il russo, in Cina con il cinese. Altrimenti, la tua situazione all’estero può diventare veramente frustrante.

Iniziate con le basi prima di partire e cercate dei corsi il più possibile compatibili con la vostra situazione. Ma non mollate. Mai.

La vostra integrazione linguistica ha a che fare non solo con voi ma anche con il benessere dei vostri bambini. Una cultura, un intorno che non viene continuamente criticato ma studiato, conosciuto, investigato e per alcuni aspetti apprezzato influisce sull’equilibrio mentale e identitario del vostro bambino, in tutte le situazioni – scolastiche e di amicizia che verranno.

La scelta abitativa

Nel corso degli ultimi anni mi è stato spesso chiesto quali siano i quartieri migliori di Monaco in cui vivere. E spesso ho ribattuto domandando: cosa intendi per “migliore”? Quali sono le tue aspettative rispetto alla zona in cui ti ritroverai a vivere?

È importantissimo facciate una lista delle priorità prima di partire in cui stabiliate, in una scala da 1 a 5, quali criteri di scelta debbano orientarvi nella ricerca del quartiere e dell’immobile. Un esempio potrebbe essere ordinare secondo il vostro caso criteri come:

  1. La metratura dell’appartamento
  2. L’accessibilità all’edificio (ascensore, parcheggi privati e pubblici, vicinanza metro e bus…)
  3. La vicinanza a negozi e servizi scolastici e sanitari
  4. La presenza di spazi verdi e zone pedonali
  5. La poca presenza di traffico

Spesso la scelta abitativa va fatta in relazione anche alla vicinanza al luogo di lavoro o alla scuola. Per esperienza diretta e consiglio (almeno che non abbiate idee molto precise) consiglio sempre di scegliere un appartamento vicino più agli asili e alle scuole che al luogo di lavoro.

Conoscere infatti bene l’intorno abitativo in cui trovate è a lungo andare positivo per i bambini nel coltivare relazioni e chissà anche amicizie.

L’importanza della rete

E in perfetta sintonia con il punto precedente sottolineo l’importanza della rete, nell’ampliarla, coltivarla ma anche a volte selezionarla.

A Monaco di Baviera si sono sviluppati nel corso degli ultimi anni molte iniziative ed occasioni per conoscere altri genitori ed intessere nuove conoscenze e relazioni:

in lingua italiana. Ma frequentando centri per genitori, asili e scuola dell’obbligo avrai occasione di conoscere anche tanti altri genitori e famiglie expat che inviterete o vi inviteranno a playdates e compleanni. Il mio consiglio è: coltiva le relazioni più vicine a te non solo geograficamente ma anche come situazione familiare e momento di vita.

Creare rete con persone con cui non solo ci si può trovare senza attraversare necessariamente la città ma anche confrontare su temi comuni è un compito con possibili risvolti positivi su tutta la famiglia: quel senso di comunità, spesso chiamato “villaggio” che può mancare ma anche straordinariamente ricrearsi se fondato sulle persone giuste.

Tieni da conto però anche l’altro lato della medaglia: diventare veramente amici di qualche genitore non dovrà essere la tua priorità nè prima aspettativa. Metterci impegno però nello stendere le basi per qualcosa per i tuoi figli si.

E se le cose cominciano a non funzionare…lascia andare con serenità. Sei anche cio’ con cui ti accompagni, non dimenticarlo.

I momenti di crisi e di isolamento

Puo’ succedere: scegliere di interrompere una relazione o non trovarla per lungo tempo può fiondarti in solitudine e crisi, nello stare in questa città. Se non hai ancora realmente vissuto questa emozione, sappi che al di là della difficoltà ci sono delle domande precise che ti devi porre:

  • Cosa faccio o non faccio veramente per evitare l’isolamento?
  • Le persone e gli ambienti che ho cercato sono compatibili con me e la nostra famiglia?
  • Ho avuto un atteggiamento giusto ed equilibrato nel combattere questa situazione/ ci sono degli aspetti di me/ noi che possiamo migliorare?
  • Ho lasciato qualche volta fare agli eventi o sono stato troppo interventista? Come si sono potuti sentire “dall’altra parte”?

Creare una comunità intorno a te ha molto a che fare su come pensi e ti approcci a tante situazioni, prima di trovare le persone. Il tempo e l’attenzione che dai a temi familiari, ad alcuni valori, le aspettative che mantieni chiare e quelle che sgonfi o gonfi eccessivamente. Sicuramente, un buon banco di analisi su ciò che finora di te non hai mai preso bene in mano ed analizzato.

Per questo ti dico: trasferirsi all’estero implica anche una certa recettività e qualità di autoanalisi delle situazioni che, specialmente con bambini appresso, dovrà essere veloce nel garantire il benessere di tutti.

Cerca di considerare e non sottovalutare tutto quello che ti ho elencato e se avessi qualche dubbio, scrivici nei commenti o lasciaci un DM in Instagram. Un abbraccio e a presto!

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